di Nicola Maria Triggiani –
Bruxismo (dal greco Brùko, mordere) significa “digrignare i denti” e si ha quando il soggetto tende a sfregare gli elementi dentali tra di loro.
Durante il sonno il paziente non si accorge assolutamente di questo digrignamento ma la sensazione di dolore e la stanchezza dei muscoli facciali al mattino può far intuire qualche problematica. Ecco perché spesso la malattia avanza indisturbata, finché il paziente non decide di recarsi da un medico il quale può accorgersi subito del particolare danno allo smalto dentale, e consigliare quindi al paziente una visita da un odontoiatra specialista in Gnatologia.
Il digrignare i denti è una para-funzione, ovvero una funzione del nostro organismo che non ha reale finalità. E’ una sorta di contrazione dei muscoli atti alla masticazione. Per quanto riguarda le cause si è notata una predisposizione familiare e non si esclude una interferenza psicologica, soprattutto in casi di stress o tensione emotiva nel paziente.
L’atto di digrignare i denti in modo frequente, porta conseguenze agli elementi dentali come scheggiature o alterazione della forma degli stessi con usura dello smalto.
La branca specialistica della Gnatologia è dedicata a minimizzare gli effetti del bruxismo attraverso l’utilizzazione di un bite. Il bite è una sorta di paradenti da applicare durante le ore notturne che può essere associato a terapia miorilassante e in alcuni casi anche a sedute fisioterapiche. Il tutto finalizzato al rilassamento della muscolatura facciale e del collo.
Ogni bite viene fabbricato nei laboratori odontotecnici partendo dalle impronte dentali del paziente, precedentemente fatte dal dentista. Ciò vuol dire che ogni bite è realizzato “su misura” e viene ulteriormente equilibrato dal dentista anche con visite di verifica periodiche per evidenziare la de programmazione muscolare e il rilassamento degli sterssi muscoli
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