di Fabrizio Nanni –

La recessione gengivale è il processo per il quale il margine della gengiva che circonda i denti si ritira, esponendo maggiormente il dente e la sua radice, rendendo più facile l’attacco degli agenti patogeni. Se la recessione gengivale non viene trattata in tempo, i tessuti di sostegno del dente potrebbero subire gravi danni con conseguente perdita degli elementi dentari.
Molte persone non si accorgono del processo di questa degenerazione perché avviene gradualmente.

Il primo segno di recessione gengivale è normalmente l’aumento della sensibilità dei denti, ci si può anche accorgere dell’esposizione della radice dentale quindi inestetismo, e spesso un gradino può essere avvertito a livello della linea gengivale.
Le cause della recessione gengivale sono molteplici e, molto spesso, concorrono più fattori che, tutti insieme, contribuiscono a far ritirare le gengive; come per la maggior parte delle patologie a carico del cavo orale una delle principali cause della recessione gengivale è la cattiva igiene orale: quindi, possono esserci tra le cause, malattia parodontale, fattori genetici, ormonali, fumo, parafunzioni come il bruxismo , ma soprattutto fattori traumatici quali lo spazzolamento errato per modalità di esecuzione o spazzolino con setole dure.
Oltre all’ infiammazione cronica delle gengive il principale rischio della recessione gengivale consiste nella perdita dei denti; si tratta di un rischio molto concreto qualora non si provvedesse in maniera opportuna e tempestiva a trattare il problema delle gengive ritirate; dato che spesso questo tipo di disturbo si presenta, ai suoi esordi, in maniera assolutamente asintomatica è fondamentale seguire tutte quelle strategie di prevenzione
Normalmente è sufficiente una normale visita del dentista di fiducia per riscontrare un problema di recessione gengivale, il medico si accorge infatti abbastanza facilmente (specie nei casi già avanzati) del fatto che le gengive si sono ritirate anche perché l’estetica del dente ne risulta sensibilmente alterata sia perché i denti appaiono allungati ma anche per la differenza cromatica che inizia a sussistere nel momento in cui si denuda quella parte del dente (il colletto) che normalmente dovrebbe essere coperta dalla gengiva.
Il trattamento della la recessione gengivale, consiste, laddove sia ovviamente possibile, in un intervento di chirurgia gengivale che si basa sull’ autotrapianto del tessuto molle della gengiva allo scopo di ricostruire la conformazione naturale della gengiva. Naturalmente queste problematiche di recessione gengivale si possono verificare anche su impianti dentali compromettendone rapidamente e gravemente l’integrità e quindi la durata: da qui la necessità eventuale di ricostruire gengiva mancante o addirittura ricostruirla prima di inserire gli impianti stessi.